Internazionalizzazione e tecnologia. Sono le parole chiave scelte dalla dirigente scolastica Giovanna Piacente dell’istituto tecnico e liceo linguistico Giulio Cesare di Bari per descrivere la scuola del domani. Il suo istituto parteciperà con una classe all’evento organizzato da Repubblica in partnership con Intesa Sanpaolo “L’alfabeto del futuro” che si terrà il 29 maggio al Politecnico. L’evento è dedicato alla città di Bari come polo tecnologico del Sud e rappresenta una tappa che rientra in una serie di eventi itineranti dedicati all’economia.
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Quali sono le sfide del futuro nella sua scuola?
“Internazionalizzazione e tecnologia. Ci siamo impegnati in questa direzione. La sfida è non subire il mondo tech ma agirlo. Proviamo ad utilizzare gli strumenti più moderni mantenendo la consapevolezza che l’acquisizione delle conoscenze di base rimangano vitali per la formazione. Ci siamo mossi sul piano dell’internazionalizzazione attraverso progetti Erasmus. Sono partiti tanti ragazzi e accolti altrettanti di diverse nazionalità. Tutto questo ci ha dato una spinta in più. In qualche modo gli studenti diventeranno degli “invitati” e le loro testimonianze si trasformeranno in progetti podcast.
L’impostazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza ha avviato un processo di modernizzazione al Giulio Cesare?
“Si. Sicuramente, a netto delle riserve iniziali, ha avviato un tangibile percorso sia per le strutture fisiche sia per la formazione. Sono contenta perché vedo un coinvolgimento generale, seppur accompagnato a tratti da stanchezza certo, ma noi ci stiamo muovendo su vari fronti. Abbiamo realizzato laboratori per le professioni del futuro che sono stati ammodernati. Inoltre abbiamo allestito una stanza per la web radio. Per ora siamo in fase di formazione sull’utilizzo dei nuovi strumenti, poi l’avvio dei progetti”.
Quali sono i mestieri del futuro?
La nostra scuola ha investito e innovato con l’obiettivo di formare i nostri studenti e futuri lavoratori di domani preparandoli su tematiche come la cyber security, blockchain, social media manager. Per fare questo ci siamo dotati di laboratori innovativi e inclusivi per un apprendimento più collaborativo da parte degli studenti e dotati delle più recenti tecnologie. Come ad esempio visori di ultima generazione in grado di somministrare contenuti didattici in ambienti virtuali immersivi, dispositivi IoT per insegnare agli studenti come creare oggetti connessi ad internet come un allarme per la casa e un dispositivo per l’agricoltura urbana. Abbiamo tipologie di robot in grado di immergere lo studente nel mondo dell’informatica divertendosi
Novità in vista per il prossimo anno scolastico?
“Certo. A differenza del passato però ce ne stiamo già occupando nonostante la stanchezza. Fra le attività è prevista la gestione della radio. Inoltre tutte le classi di nuova formazione partiranno come classi digitali con iPad in classe ma senza rinunciare ai testi di carta. Dunque prevedo un anno venturo movimentato, pieno, attivo e avremo maggiore chiarezza, perché quest’anno c’è stato un po’ di sovraffollamento di progetti”
Qual è il domani della scuola?
“Il rafforzamento delle competenze di base. I ragazzi devono essere flessibili per riconoscere l’indirizzo che intendono intraprendere. Abbiamo 832 studenti, la maggior parte iscritti al liceo linguistico. Siamo contenti di sapere rimaniamo tra le prime scuole a Bari che hanno il maggior numero di studenti che vanno all’università. Vuole dire che l’organizzazione funziona”.
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